La quotidiana pressione esercitata sui mercati azionari mondiali, e dalle società di rating e da puri e semplici speculatori finanziari, mi spinge a sollecitare l'esigenza di nuove regole deontologiche per gli operatori finanziari.
Se la Borsa non è più un luogo dove si incontrano diverse intrepratazioni sulle aspettative delle aziende, industriali o bancarie, è sicuro che gli enti regolatori devono adeguare il loro ruolo di tutela e controllo.
Si è sempre saputo che in borsa si guadagna e si perde.
Ci si arrabbia o si ride dalla gioia.
Ma vedere come certa gente stia sputando nel piatto dove mangia fa solamente incazzare, semplicemente.
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