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venerdì 15 aprile 2011

Papaveri e papere 2

Proseguo la mia riflessione sul lavoro prendendo spunto dalla protesta di alcuni giorni fa dei letturisti dell'azienda del gas di Roma.
Protesta rivolta a tramutare una posizione di lavoro a tempo determinato in un contratto a tempo indeterminato. Appresa questa notizia mi sono chiesto se tale manifestazione fosse "giusta e sacrosanta". La risposta è stata no, assolutamente no.
Come è possibile immaginare di fare tale mestiere per una intera vita? Dovrebbe essere un lavoro temporaneo per studenti universitari che, grazie alla legge Biagi, possono svolgere questo mestiere momentaneo regolarmente.
Mi sono tornate allora alla mente le parole scritte da Mario Silvestri nella sua Caporetto, BUR: "il contratto a vita - in certi casi - [dovrebbe diventare] più un'ambizione del datore di lavoro, che un'aspirazione del lavoratore".
Pensiamoci.

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